mag
27
2012

Case su case ! ma siamo sicuri che servono davvero?

Case su case ! ma siamo sicuri che servono davvero?  Facciamo un gioco assieme.

Sono sempre di più quelli che denunciano l’incessante cementificazione dell’Italia, della Liguria e, per quanto ci riguarda, di Varazze e della nostra frazione (Castagnabuona).L’Italia pare sia il primo esportatore mondiale di cemento e il secondo consumatore (attenzione, il primo è la Cina). Lo scempio a cui stiamo assistendo è sotto gli occhi di tutti e le denunce di chi protesta restano spesso lettera morta. Senza sostituirci agli esperti urbanisti, il cui compito è quello di pianificare lo sviluppo delle nostre città e il loro funzionamento, anche per correggerne gli errori in modo da renderle “vivibili“, vi riportiamo solo qualche numero relativo alla nostra città nell’intento di capire se servono o meno altre nuove case di civile abitazione.

  • Numero dei nuclei familiari insediati a Varazze

6.900 circa

  • Numero case di civile abitazione (categ. A del catasto)

12.900 circa

  • Abitazioni in sovrannumero rispetto alle famiglie

6000 circa

  • Seconde case

6000 circa

Possiamo considerare peraltro altri due elementi significativi:

1) si potrebbe eccepire che probabilmente qualche famiglia convive con un’altra nella stessa abitazione falsando i meri dati numerici, crediamo però che tali casistiche siano molto poche se non proprio poche unità;

2) molte prime case potrebbero invece essere “fasulle” ed essere tali per evitare di pagare l’ICI (in passato) ed ora  poter usufruire delle agevolazione che sono previste per il pagamento dell’IMU.

A prescindere da ciò inseriamo ora un altro elemento oltremodo significativo: Varazze, nel mese di agosto raggiunge circa 80.000 presenze; evviva Varazze.

Allora se abbiamo così tanti affezionati ospiti (non si sa per quanto ancora) servono altre case di civile abitazione oppure infrastrutture turistiche ricettive e il miglioramento dell’offerta ricettiva della costa e dell’entroterra, la riqualificazione del paesaggio, la tutela e la protezione della costa e la valorizzazione delle peculiari bellezze che sono racchiuse entro i 50 kmq del nostro comune ?

Qui finirebbe già il gioco essendo quasi suggestiva la domanda. Ma andiamo avanti.Teniamo conto che a Varazze, così come in tutta la Liguria, siamo percentualmente più “vecchi” che in altre regioni e città; quindi molte persone anziane scelgono la nostra città dove, almeno il clima e il paesaggio, per ora, ce lo giochiamo con poche altre realtà simili alla nostra.In ultimo facciamoci questa domanda: l’offerta di nuovi alloggi, la cui superficie è mediamente intorno ai 35-40 mq, consente ad una famiglia media (3 persone) di scegliere di vivere nella nostra città stabilmente ?E come la mettiamo con i parcheggi che, in moltissimi casi (frazionamenti, norme del piano regolatore, legge dei sottotetti ecc.) vengono “monetizzati” quasi sempre per poi lasciare le auto ovunque perché parcheggi non se fanno ?

Continuiamo ancora il gioco; se ipotizziamo che una casa sia di circa 200 mc (è mediamente di 70 mq x 3 m circa di altezza) avremo un volume di 2.580.000 mc. (n° case 12.900 x 200 mc/casa).Se consideriamo ora che la superficie per parcheggi (in base alla normativa nazionale)  è pari ad almeno a un decimo del volume, dovremmo avere 258.000 mq di spazi per parcheggi privati di pertinenza dei singoli alloggi a cui si deve aggiungere la parte dei parcheggi pubblici che, sempre in base alla normativa vigente, risulterebbe di almeno 2,50 mq di parcheggio per ogni abitante.

Attenzione, non parliamo di orme recenti, parliamo di norme degli anni sessanta che  imponevano limiti minimi per fronteggiare lo sfruttamento selvaggio del territorio che imperava all’epoca e quindi non sono certo restrittive ed i risultati infatti si sono visti.

Considerando che ad ogni abitante corrispondono circa 100 mc di volume costruito (sempre in base normativa vigente degli anni sessanta) avremo quindi: 2.580.000 mc diviso 100 mc = 25.880 abitanti insediati/insediabili. Sulla base del numero di  abitanti (25.880) calcoliamo gli spazi per parcheggi pubblici e moltiplicandolo, per 2,50 mq di parcheggio pubblico cadauno, determina: 25.880 x 2,50 = 64.700 mq di parcheggi pubblici. Il totale dei parcheggi pubblici e privati che dovremmo avere a Varazze, considerando le sole case di abitazione (quindi esclusi alberghi, negozi, centri commerciali, uffici, impianti sportivi ecc) dovrebbe essere di 322.700 mq. Per capirci meglio dovrebbe essere l’equivalente di circa 33 campi da calcio. Spazi evidentemente concentrati quasi tutti nel centro e solo parzialmente dislocati nelle frazioni.

Siamo ora inevitabilmente alla fine del gioco.

Ma allora è proprio vero che mancano le case o manca qualcos’altro ? E ad agosto quando ci fanno visita gli 80.000 ospiti (a cui corrisponderebbero almeno altri 100.000 mq di parcheggi), dove gli facciamo parcheggiare le loro auto ?

Riflettiamoci e poi chiederemo spiegazioni agli urbanisti che sicuramente sapranno risolvere questo banale problema e magari si rendono conto anche della palese fragilità che tutto il nostro territorio ci dimostrato di avere specie dal punto di vista idraulico e idrogeologico. Dicono che nel retro porto scaveranno per una lunghezza di circa 200 m e profondità di circa 7 m per fare la terribile gettata di cemento e fare autorimesse; ma avranno tenuto conto dell’equilibrio delle falde sotterranee ? tolgono il piede ad un pezzo di città che inizierà a segnare gli effetti collaterali di questa amputazione magari non subito dopo l’intervento ma continuerà per anni. Ma gli urbanisti pare dicano che vada bene.

Intanto, continuando così, la nostra città sta morendo frazionamento dopo frazionamento, micro alloggio per micro alloggio e giorno per giorno. Ma muore persino il suo centro storico non più intriso di relazioni tra chi ci vive, ma ridotto a diventare un bel carruggio pieno di gente schiva che sa solo ciabattare gli zoccoli in estate perché, dopo la spiaggia e l’insalatona del pranzo (che costa come il caviale), ha premura di andare a farsi una doccia, vedersi un po’ di TV, mangiarsi una più economica caprese fatta al momento, e riciabattare un po’ alla sera per poi coricarsi finalmente nel costosissimo alloggio di 35 mq e in autunno ed in inverno sembrerà di essere nell’anonimo e finto paesaggio smile a quello di un grosso outlet ma nei giorni in cui è chiuso al pubblico. Che amarezza.

 

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