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La resistenza a Castagnabuona. Ricordi inediti.
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GALLEANO GIOBATTA detto “u Baciollu” – Casa del Boscasso -13 maggio 2013
Galleano Giobatta, persona di animo buono e molto riservata, si trasferì con la moglie, nella casa del Boscasso, nel 1937- 1938.
Nel 1938 ecco che nasce la prima figlia Galleano Teresa e nel 1940 arriva il secondo figlio Galleano Gerolamo.
In quella casa rimasero sino al 1950 circa per poi trasferisti dove ora dimora il figlio Gerolamo.
Galleano Giobatta, meglio conosciuto con il nomignolo “U Baciollu”, nel 1944 e nel 1945, e forse ancora prima….., all’insaputa dei figli (ancora piccoli), aveva esercitato un ruolo importantissimo e rischioso.
In pratica costituiva una sorta di segretissimo appoggio logistico, vuoi per gli alimenti, per le notizie e per quant’altro occorresse ai partigiani che erano nascosti nella boscaglia e nei rifugi che si erano costruiti loro nei dintorni di quel sito. Questo ruolo era estremamente pericoloso perché dove ora c’è il Santuario della Croce e la annessa foresteria, c’era un presidio del battaglione San Marco (le cui azioni, a detta degli anziani abitanti locali, erano terribili e spietate in quanto sottraevano con forza bestiame, olio alimenti ecc. alle povere famiglie di contadini che poi erano costrette a ricorre al mercato nero), ed a ponente, nella zona della “Postetta” vi era invece un presidio delle truppe tedesche. Il Boscasso e il Galleano erano quindi in mezzo a due fuochi. I suoi figli erano molto piccoli; Teresa, che mi raccontato questi ricordi della sua infanzia, aveva solo sei anni e suo fratello quattro ma ciò non gli ha impedito di assumersi dei rischi gravissimi.
I tedeschi facevano spesso visita a casa del Baciollu e gli portavano anche alimenti e lui manteneva buoni rapporti anche per sapere notizie e/o qualche novità da comunicare poi ai partigiani e tutto ciò ben sapendo del rischio che lui e la sua famiglia correva qualora fosse stato scoperto.
I Galleano, quando c’era i bombardamenti, che in quella zona si verificavano spesso, andavano in un rifugio che esiste ancora oggi e che si trova a vicino alla casa dei Ganci; casa posta a ponente del santuario della Croce.
I partigiani erano invece rifugiati in quella zona boscosa e ne ricordiamo due nativi proprio di Castagnabuona: “Manuelu” e “Giggiu”.
Ai partigiani il Baciollu gli faceva quindi da appoggio logistico e da punto di riferimento. Si racconta altresì che una certa signora, chiamata “Maria a Svissera” abitava il località Braxi (Loc. di Celle L.) ma aveva i genitori (Caterina e Domenico) che abitavano a Castagnabuona nella zona detta “Laghettu”.
Quando Maria a Svissera andava dai Braxi a Castagnabuona e viceversa, pare facesse anche lei azione di collaborazione per portare alimenti ai partigiani in quanto passava proprio nel sentiero che lambisce la casa del Boscasso.
La zona boschiva compresa tra la Croce, la Postetta e zone limitrofe, venivano spesso bombardate forse perché i tedeschi sospettavano sull’esistenza, in quei siti ,delle postazioni partigiane. Una di quelle bombe cadde più a valle, verso mare ed è esplosa vicino ad una casa in loc. “Barche” creando un cratere che era ben visibile sino a pochi anni fa e in quella casa, abitava la sorella di Manuelu con la sua famiglia.
Un’altra di queste bombe è rimasta inesplosa e racconta Teresa che costituì più volte punto di riferimento per giocarci, a cavalcioni, con il fratello Gerolamo.
Finita la guerra cessarono le tensioni di quel terribile periodo e ” U Baciollu” e la sua famiglia andarono ad abitare più a valle, sotto a quello che a Castagnabuona chiamiamo “il Bricco”.
Bacciollu continuò quindi la sua vita senza che nessuno gli abbia mai riconosciuto quel delicato e strategico ruolo e senza essere mani ricordato per tale compito che, gli abitanti della frazione conoscono così come la sua bontà d’animo, ma che i foresti ignorano così come lo ignorano i più giovani.
Roberto Perata
(ringrazio Teresa e tutti coloro che mi hanno dato modo di conoscere queste preziose pagine di storia di persone della nostra frazione)
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